Grossi i disagi alla viabilità causati dalla pioggia battente in via 2 Giugno, nella Zona Industriale del paese. Questa mattina l’ennesima auto è rimasta impantanata.
Di Mariagrazia Bruno
Qualcuno ci scherza su. La frase più gettonata da questa mattina alle sette, per chi commenta le foto postate sul social network più famoso, è solo una: “E’ arrivato il mare a Ceglie”. Questa volta non si tratta di sviste negli atti amministrativi, e non è nessuno sfottò da parte di chi da anni simpaticamente ironizza sul fantomatico mare messapico. Non si tratta di ilarità e soprattutto non c’è Pinuccio,inviato di Striscia la Notizia, con tanto di ombrello e pinne a sdrammatizzare.
Questa mattina, dopo una pioggia incessante durata tutta la notte e dopo una violenta bomba d’acqua delle prime ore del mattino, via 2 Giugno è diventata impraticabile per gli automobilisti, causa la formazione di una grossa pozza d’acqua. Non esattamente un mare, ma la profondità è tale da creare non pochi danni per chi, inconsapevolmente prova ad attraversare l’enorme pozza. Anche stamattina è successo. Un povero automobilista è rimasto impantanato e ha dovuto lasciare la macchina tra l’acqua e il fango, per poi allontanarsi a piedi.
“E’ una situazione che va avanti da circa 20 anni- sostiene il titolare di un’attività in via 2 Giugno. E’ una situazione vecchissima, ma mentre all’inizio il disagio era contenibile, perchè l’acqua seppur con fatica riusciva a defluire, negli ultimi anni è davvero peggiorato il tutto. Ogni volta che piove si ripresenta questo enorme disagio“.
Un disagio causato da canali di scolo ostruiti e mai completamenti ripuliti da rifiuti e detriti. Una difficoltà che incontrano i residenti, i titolari di attività, i fruitori delle stesse e anche chi deve occuparsi giornalmente di rimuovere i rifiuti o consegnare la corrispondenza.
E’ pur vero che, Via 2 giugno, nel tratto interessato dalla pozza potrebbe essere facilmente raggiungibile anche da un’altra entrata, sita di fronte al distributore di carburante MengaPetroli. Ma questo non può e non deve essere una soluzione, tantomeno una giustificazione, soprattutto se si considera che la scarsa tenuta del manto stradale, anche dalla seconda entrata, costringe a vari slalom tra buche piene di acqua, il tutto ovviamente a discapito degli automobilisti e dei lavoratori della zona industriale.