Tra le vie del centro storico, i partecipanti, calatisi nei panni di “Sepp di sobb alli sierr”, porteranno a termine una caccia al tesoro dal sapore culinario.
Di Mariagrazia Bruno.
È un caldo pomeriggio di aprile quando incontriamo (io e la redazione),nel piccolo ma accogliente ufficio Proloco,la presidente Cristina Elia e il rappresentante di MittAffett, Giacomo Argentiero, conosciuto dai più con il soprannome di “ciambend”.
Ci accolgono con un cappellino di paglia in testa, la famosa “pagghiett”, che ci confessano sarà il gadget offerto ai partecipanti della caccia al tesoro. Decisa l’angolazione migliore, che data la bella giornata non può che essere all’esterno, partiamo con l’intervista.
Ad una mia domanda, la prima e unica, Cristina parte, come un fiume in piena, ad illustrare l’evento. È ovviamente la caccia al tesoro pensata per la giornata di festa del 25 aprile. Come si suol dire, è carica a pallettoni, e a darle manforte, nonostante un piccolo momento di panico, c’è Giacomo, ragazzone sempre sorridente che continua a parlare e raccontarci la giornata seppur il suo cellulare suoni all’impazzata.
L’evento, pensato ed ideato dalla Proloco con la collaborazione dell’Amministrazione Comunale e di alcune Associazioni tra cui MittAffett, Amici del Borgo Antico, Atletica, Attiviamo Ceglie ed Unitre, è la prima caccia al tesoro che mira alla riscoperta del patrimonio culturale, storico e gastronomico della città di Ceglie Messapica.
I partecipanti, che potranno essere divisi in gruppi formati da amici o da famiglie con almeno 7 componenti (“Ma non saremo così fiscali”- assicura Cristina), con sulla testa il cappello di paglia, diventeranno per un giorno “Sepp di sobb alli sierr”, un contadino cegliese realmente esistito, che li guiderà attraverso entusiasmanti indizi nel centro della Città alla riscoperta di monumenti, vicoli e tradizioni.
“Sepp di sobb li sierr”, al secolo Giuseppe Argentiero, era conosciuto in tutto il Salento. Viveva in un trullo in campagna a Pascarosa, nelle campagne tra Ceglie e Cisternino, dove si narra abbiano fatto passare appositamente la ferrovia per poterlo raggiungere con più facilità, e deve il suo soprannome al sentiero ricco di cespugli che conduceva alla sua abitazione. Tornato dalla Prima Guerra Mondiale, dove fu impiegato in infermeria, si dedicò ad aiutare i suoi concittadini con intrugli di erbe, decotti e unguenti ricevendo in cambio beni provenienti dalla “natura”. Era diventato una sorta di “medico omeopata” di altri tempi, ma guai a chiamarlo santone.
I partecipanti della caccia al tesoro, che per un giorno faranno rivivere “Sepp”, dovranno anche cimentarsi nella preparazione di questi intrugli miracolosi. Una giornata spensierata e divertente quella che attende i cegliesi e che sarà arricchita da altri eventi. Il tutto avrà inizio alle 10:00.
I particolari nel video servizio. Alla fine ce l’abbiamo fatta, telefono a parte!
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