Il deputato azzurro: “Conte si prenderà la scena quando la gente si stancherà degli altri due. Vedrete”. “I 5 Stelle come la Monaca di Monza: interpellati da Salvini risponderanno sempre”.

“Ma quale vita breve? Questo governo durerà. Salvini non ha alcun vantaggio a tornare con Forza Italia”. Con queste parole Gianfranco Rotondi, vicepresidente del gruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, intervenuto a ‘La Piazza’ – la tre giorni di dibattiti organizzata dal direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino a Ceglie Messapica – spegne le illusioni di chi spera in un ritorno della Lega col centrodestra. “Io – spiega Rotondi intervistato da Angelo Maria Perrino – mi prendo la libertà di dire che Lega e 5 stelle sono tragicamente complementari. I gialli hanno preso il Sud e i verdi il Nord. Perché mai Salvini dovrebbe staccare la spina a questo governo per tornare con noi che abbiamo meno voti degli altri? Io sono scettico sul fatto che questo governo possa avere vita breve. I 5 stelle in fondo sulla coerenza hanno già ampiamente dimostrato di essere come la monaca di Monza: interpellati rispondono sempre. Figuratevi un poco se i gialli di fronte al rischio di tornare a casa si sottraggono alla possibilità di togliere il tabù della non alleanza”.

Un parere su Salvini e Di Maio. Anche lei li vede come dei non professionisti della politica? “Io ho scritto un libro che si intitola ‘Meglio la Casta’. Un libro, ovviamente provocatorio, in cui ho scritto una cosa che a Berlusconi non piace. E cioè che non è vero che la politica si fa per un periodo della vita. La politica è una toga che non straccia mai. La differenza è tra il politico che ha una professionalità e chi non ce l’ha. Vince chi è nato nella politica e la padroneggia. Noi abbiamo coltivato il mito della società civile che bussa alla porta della politica, entra e risolve i problemi. Ma è un mito e basta. Berlusconi fa eccezione. Ma è appunto un’eccezione. Oggi chi vince la partita politica in Italia sono e saranno i professionisti della politica. Prima Matteo Renzi, oggi Luigi Di Maio che nasce nella piazza politica di Pomigliano che è estremamente sofisticata, e Matteo Salvini che è campione di tutto questo. Salvini non si è inventato nulla. La stessa Lega nazionale non è nuova, era di Bossi. Ma lui ci è riuscito. Gli stessi social, che lui usa tanto bene, sono solo un mezzo. Ma dietro quel mezzo ci sono i suoi contenuti”.

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Cosa ne pensa del premier Giuseppe Conte, che venerdì 7 sarà proprio qui a “La piazza…” con noi? “Oggi sembra che al governo ci sia solo Salvini. Di Maio lo rincorre e prende quello che resta. Conte forse ha capito che star troppo in televisione non sia l’ideale, dopo quanto accaduto a Matteo Renzi. Chissà che non stia aspettando che gli altri due non stanchino, per poi alzare la testa al momento giusto”.

Cosa accadrà nel centrodestra in vista delle elezioni europee? “Il gruppo parlamentare di FI non è costituito solo da FI. Abbiamo la Dc, il Nuovo Psi, il Partito Animalista, il Partito dei pensionati, e così via. Alle europee noi ci presenteremo tutti insieme in un’unica lista e quella sarà la vera partita. Bisognerà sommare tutti questi voti per avere oggi un quadro più reale. Questo inverno lo dovremo impegnare a fare campagna elettorale e soprattutto opposizione. Se faremo questo io sono convinto che le elezioni europee saranno una sorpresa a nostro favore”.

Nel corso della sua carriera politica ha militato dietro tante sigle. “Guardi, io sono democristiano e finita la Dc sono passato con Berlusconi, passando per tutte le sigle che hanno rappresentato questo passaggio. Anzi, da ieri sono presidente della Democrazia Cristiana dopo lo scioglimento di Rivoluzione Cristiana. Da oggi, torniamo, ripeto, a chiamarci Democrazia Cristiana e chiederò alla Gelmini di cambiare il nome di in Forza Italia – Democrazia Cristiana”.

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