E’ passato quasi un anno dall’ottenimento della cassa integrazione per i 177 operai Tecnomessapia. Il prossimo 26 luglio dovrebbe scadere il termine entro il quale i cassaintegrati potrebbero essere licenziati.
Ieri era previsto un incontro in Regione tra le Associazioni sindacali, la Regione stessa e i proprietari di Tecnomessapia che però non si hanno preferito non presentarsi. Una delegazione dei cassaintegrati si è poi recata in Comune per chiedere al Sindaco una maggiore partecipazione della Città alle sorti dei suoi lavoratori.
“Ieri avevamo un incontro richiesto dai sindacati con la Regione Puglia – commenta a caldo Giovanni Dovizioso, Rsa Fiom- Cgil Tecnomessapia– necessario per l’intervento della task-force per i 177 lavoratori cassaintegrati della Tecnomessapia. Eravamo già pronti per partire a mezzogiorno ma siamo stati fermati, circa un’ora prima, da una comunicazione da parte di Tecnomessapia alla Regione, nella quale l’azienda si dichiarava impossibilitata a partecipare all’incontro. Per questa motivazione l’incontro tra i sindacati, la Regione e l’Azienda è saltato, in quanto risultava essere assente appunto l’interlocutore principale.
Queste strategia operata da parte della famiglia titolare della Tecnomessapia è ovviamente una strategia utilizzata per prendere tempo. Dal canto nostro, non potendo rimanere in silenzio, abbiamo deciso di fermarci in Piazza della Repubblica e dialogare con tutti i lavoratori presenti. Abbiamo deciso di recarci nella Casa Comunale, non perché il Comune abbia potere decisionale, ma per avere un incontro con un’istituzione che possa tenere i fari accesi sulla condizione di queste 177 lavoratori.
Noi chiediamo in primis che vengano rispettati i lavoratori, a differenza di ieri mattina, quando con il mancato incontro la Tecnomessapia ha dimostrato di non avere per i suoi ex dipendenti il minimo rispetto. Avrebbero potuto, invece dell’invio di una semplice mail, mandare un avvocato in loro rappresentanza all’incontro, invece di farlo saltare per la terza volta. Ovviamente non abbiamo nessuna intenzione di arrenderci perché se ci arrendiamo ci rendiamo complici di questa disfatta,invece vogliamo lottare per un diritto che ci spetta. Abbiamo, ieri pomeriggio, inoltrato una richiesta di incontro al Ministero del Lavoro a Roma per capire come evitare un licenziamento collettivo che dovrebbe avvenire il 26 Luglio 2018, con la fine della cassa integrazione”.